lunedì 8 dicembre 2008

intervista al genio informatico

20 novembre
Jerry Chih-Yuan Yang nato a Taipei il 6 novembre 1968 è un imprenditore e informatico taiwanese, naturalizzato statunitense, cofondatore, con David Filo del portale Yahoo. Nel 1994, quando il web era ancora agli albori, Yang creò una lista dei suoi siti preferiti e la chiamò "La guida di Jerry al world wide web" (Jerry's Guide to the World wide web). Dopo breve tempo si accorse che la sua guida era utilizzata in tutto il mondo. Da qui l'idea di costruire un portale dove i siti web venivano classificati in base ai contenuti.
Il 18 novembre 2008 si dimette dalla carica di amministratore delegato di Yahoo, ritornando a ricoprire la carica di direttore della strategia e della tecnologia.
Si sente un genio dell’informatica?
Ho sempre avuto un debole per l’informatica e la matematica. Credo che la matematica e l’informatica siano discipline che possono contribuire in maniera decisiva alla realizzazione di macchine in grado di prendere decisioni logiche ed al contempo di realizzare operazioni complesse. Pensate a quanto sarebbe affascinante un mondo in cui vi sono macchine pensanti capaci di affiancare l’uomo in svariate circostanze, come il calcolo, la gestione dei dati o le diverse attività intellettuali.
Quali doti bisogna avere oggi per essere un genio dell’informatica?
Ritengo sia importante una certa predisposizione sin dalla nascita per poter capire ed addentrarsi nel mondo dell’informatica. A questo si deve aggiungere preparazione ed impegno. Tuttavia per riuscire ad affermarsi nel mondo del lavoro e nel proprio campo sono necessarie qualità come l’intuizione e quella professionalità ed esperienza essenziale per emergere nel proprio campo.
Quali pensieri ha un genio dell’informatica?
Non saprei di preciso: forse si riesce ad interpretare la realtà anche attraverso il linguaggio matematico e logico. Si vede la realtà in tutta la sua complessità e si cercano quelle possibili relazioni tra uomo e macchina. Attualmente gli esseri umani e gli animali sociali hanno sviluppato un’ampia gamma di sistemi di segnalazione, così da rendere piacevole e produttiva l’interazione reciproca. Studiando l’interazione delle persone con la tecnologia, invece non sono molto soddisfatto di quello che vedo. C’è ancora molto da lavorare poiché allo stato attuale la tecnologia mi appare “asociale”: la macchina sta lì, inerte, piena di pretese. Interagisce solo per richiedere cure ed attenzione, non per dialogare con garbo. Se vogliamo che le tecnologie a base informatica diventino membri socializzati di questa società, capaci di interagire con gli umani e di fungere da supporto alle loro attività, allora dovremo far sì che aderiscano ai nostri modelli d’interazione.
Quale aspetto curioso mi può raccontare sull’informatica?
Recentemente mi hanno detto che anche gli anziani si occupano sempre di più di tecnologia. I nonni usano i software più svariati, navigano in Internet con la stessa disinvoltura dei nipoti, e come loro si cimentano con i videogame. Se fino a qualche tempo fa non ci si stupiva che all’interno di uno stesso nucleo familiare convivessero generazioni tecnologicamente diverse: telefonini cellulari e Internet da una parte, televisori e cruciverba dall’altra, oggi le cose sono radicalmente cambiate. Anziani e giovani condividono molti aspetti della vita quotidiana e, tra questi, anche la preponderante presenza della tecnologia. Non è affatto escluso che le nuove tecnologie elettroniche siano già diventate un ponte verso il futuro percorribile senza affanno dalle generazioni di ieri e da quelle di oggi.
Inoltre puzzle, rebus, scacchi e cruciverba al computer o un gioco come “Tetris” essendo spassi abbastanza statici permettono all’anziano un allenamento e un continuo aggiornamento delle funzioni cognitive come la percezione, l’attenzione, la memoria e il ragionamento.
Cosa consiglia ai giovani che vogliono intraprendere una carriera simile alla sua?
Quando chiesero al premio Nobel della fisica Feynamm se potendo tornare indietro si sarebbe nuovamente dedicato alla fisica rispose: <>. Credo che valga lo stesso concetto per l’informatica.

Articolo tratto da Repubblica 18.11.2008
Jerry Jang lascia il timone di Yahoo! Pesa il suo no sul mancato accordo con Microsoft. Jerry Yang resterà in carica fino a quando non sarà individuato un sostituto e comunque rimarrà nel CDA della società. A questo punto è molto probabile che il suo successore avrà il duro compito di provare a riaprire la trattativa con Microsoft.
Il co-fondatore di Yahoo! Jerry Yang si è dimesso dall'incarico di amministratore delegato del colosso di Internet. La decisione è stata annunciata dopo le pesanti critiche ricevute dagli azionisti per aver respinto la proposta di acquisizione da 47,5 miliardi di dollari da parte di Microsoft. Una querelle che iniziata a febbraio si è poi conclusa nel mese di maggio con un secco no da parte di Yahoo!, anche grazie alla dura opposizione da parte di Jerry Yang.
In un comunicato diffuso da Yahoo! si precisa che il quarantenne amministratore delegato resterà in carica fino a quando non sarà individuato un sostituto all'altezza e dopo rimarrà comunque nel CDA della società. A questo punto è molto probabile che il suo successore avrà il duro compito di provare a riaprire la trattativa con Microsoft.
Dopo la risposta negativa di Yang e il ritiro dell'offerta, le azioni di Yahoo! sono scese al livello del 2003. Un ulteriore colpo al ribasso è venuto a inizio novembre, sulla scia della notizia del mancato accordo di partnership sulla pubblicità con Google, bocciato dall'antitrust USA.

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