lunedì 8 dicembre 2008

kolam

7 novembre
L’uomo è confinato nei limiti angusti del corpo,
come in una prigione, ma la matematica lo libera,
e lo rende più grande dell’intero universo.
Sballottato qua e là, senza meta, dalla tempesta
delle passioni, la matematica gli restituisce
la pace interiore, risolvendo armoniosamente
i moti opposti dell’anima, e riconducendola,
sotto la guida della ragione, all’accordo e all’armonia.

Un tipo particolare di disegni in uso nell’India meridionale esprime concetti matematici e ha attratto
l’attenzione degli studiosi di scienza dei calcolatori.
E’ tradizione nel Tamil Nadu, in India meridionale, che le donne ogni mattina spazzino la soglia di
casa, la cospargano di una soluzione di acqua e sterco di vacca e ricoprano l’area con elaborate
figure simmetriche, tracciate usando polvere di riso. Depositano quest’ultima facendola scendere
fra il dito medio e l’indice e usando il pollice per regolarne il flusso. Secondo la tradizione, lo sterco di vacca pulisce e purifica il terreno e lo spargimento della polvere di riso fa iniziare la giornata con un atto di generosità, in quanto fornisce cibo alle formiche e ad altri insetti. Le ragazze imparano
il rituale kolam dalle loro parenti più anziane, e l’abilità in questa pratica è considerata un segno di grazia e una dimostrazione di destrezza, disciplina mentale e capacità di concentrazione.
I disegni kolam che appaiono ogni giorno sulle soglie delle case del Tamil Nadu sono rimarchevoli sotto molteplici aspetti. Al di là del loro significato nella cultura tamil, sono un esempio inconsueto dell’espressione di concetti matematici in un ambito culturale. Inoltre, in anni recenti, le figure kolam hanno attratto l’attenzione degli informatici interessati all’analisi e alla descrizione di immagini mediante linguaggi grafici. Le ricerche si concentrano sull’indagine delle diverse espressioni dei concetti matematici in vari ambiti culturali. Simili studi sono complementari a quelli che si occupano dell’evoluzione della matematica moderna, e riguardano tradizioni orali e culture
che non sono normalmente considerate parte della scienza matematica. La definizione orientativa di concetti matematici è che si tratti di quelli che riguardano numeri, logica, configurazioni
spaziali e soprattutto la loro organizzazione in sistemi e strutture. Di particolare interesse sono i casi in cui questi concetti sono visti dalle stesse persone che li utilizzano come conoscenze importanti da imparare e trasmettere con cura. Negli ultimi 700 anni sono esistite sulla Terra almeno 6000 culture differenti (se si definiscono le culture come comunità linguistiche mutuamente esclusive). La ricerca di concetti matematici facenti parte di tradizioni orali richiede in genere il riesame, da un punto di vista matematico, del lavoro e dei materiali raccolti da antropologi, archeologi, linguisti e storici della cultura.
Fra i numerosi contesti culturali in cui compaiono concetti matematici vi sono l’archiviazione, la realizzazione di calendari, la costruzione di edifici, la decorazione, la navigazione, l’organizzazione
familiare, la cartografia, la divinazione e la religione. Essenzialmente, la sovrapposizione dei concetti di tempo, spazio e ordine al mondo naturale, soprannaturale e sociale può coinvolgere concetti matematici. Per esempio, gli Inca idearono un metodo di registrazione che si basava su un
sistema numerico-logico costituito da cordicelle colorate e annodate; nel metodo di navigazione tradizionale delle popolazioni delle Isole Marshall, strutture bidimensionali fatte di steli di palma legati con fibre di cocco fungevano da rappresentazioni planari della concettualizzazione del gioco di correnti e terre emerse; e la divinazione in Madagascar si basava sulla costruzione di matrici di semi mediante un complesso algoritmo algebrico includente una logica a due valori.
Ciò che distingue la tradizione kolam da altri esempi è che essa ha contribuito direttamente a un
settore di ricerca scientifico: queste complesse figure sono entrate nel territorio della scienza dei calcolatori. Esse hanno fornito materiale adatto a chiarire i metodi noti di analisi e descrizione di immagini e hanno anche ispirato la creazione di metodi nuovi.
Le figure kolam:
La tradizione kolam del Tamil Nadu esiste da secoli e rimane una pratica comune per le donne che abitano sia in città sia in campagna, da quelle che hanno studiato all’università alle meno istruite. In anni recenti, molte donne hanno sostituito al riso polveri minerali disponibili in commercio, gesso o inchiostro, e molte che hanno lasciato il Tamil Nadu spesso proseguono questa pratica nella loro nuova residenza. Disegnare quotidianamente figure sulla soglia di casa è un aspetto importante della cultura tamil. La soglia decorata funge da confine fra il mondo interno e quello esterno, e le figure possono al contempo proteggere la casa e dare il benvenuto ai visitatori. Alle ragazze viene insegnato un buon numero di raffigurazioni e di procedimenti per eseguirle; esse imparano inoltre quali figure sono appropriate per l’uso quotidiano e quali sono riservate a occasioni speciali o a particolari festività e rituali. Imparare la tradizione kolam è una parte importante dell’educazione di una ragazza. Sebbene si tratti di una tradizione trasmessa da madre a figlia, essa si inquadra in una cultura che conosce l’espressione scritta. In effetti, i Tamil possiedono una loro scrittura, nonché una vasta letteratura che risale fino al III o IV secolo a.C. Nelle fonti scritte tamil la tradizione kolam è citata solo di passaggio e con scarsi dettagli; tuttavia esse testimoniano l’antichità e l’estrema diffusione di questa pratica. Per esempio, uno dei primi riferimenti conosciuti, in un’opera del XVI secolo, è la descrizione di un regno pacifico e fiorente, una sorta di eden nel quale la tigre e la vacca bevevano dalla stessa fonte, i bramini cantavano il Veda, le donne decoravano le strade con i kolam, la pioggia cadeva puntualmente e nessuno soffriva la fame. Anche in altre regioni dell’India, oltre al Tamil Nadu, si riscontrano tradizioni analoghe, che prendono i nomi di muggu, rangoli e alpana; sebbene sia probabile una correlazione storica fra tutte queste tradizioni, le figure sono differenti, come pure differiscono il loro significato e i procedimenti per eseguirle. In tempi recenti, alcune tradizioni si sono ampliate fino a includere aspetti delle altre; di conseguenza, a volte i termini per indicarle sono usati in modo intercambiabile.

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