lunedì 8 dicembre 2008

io e la geometria

7 dicembre
Io, lo spazio, le forme, la geometria, il movimento

Quando ero piccolo
Non credo d’aver mai dato grande importanza agli spazi, alle loro forme, alle strutture delle cose.
Solo ora ripensandoci, dopo tanto tempo tutto assume una forma.
Ripenso alle parole di un insegnate di tecnica della scuola media quando diceva: una parete, il pavimento di una stanza, il piano di appoggio di un tavolo o di un banco sono costruiti con materiali diversi, mattoni, piastrelle, vetro, legno, ma hanno quasi tutti la stessa forma, la forma rettangolare.
Per chi si occupa di geometria non interessa né il materiale, né il colore, né la temperature, né il peso, … ma solamente la forma e l’estensione e qualche volta la posizione degli oggetti. Così di una piramide e di un cilindro che occupano la stessa quantità di spazio, ma non sono fatti dello stesso materiale, interessa solamente che abbiano la stessa estensione e forma diversa. Il calore, il peso, la temperatura, il materiale, … interessano altri capitoli della scienza.
A quei tempi non me ne ero reso conto, ma quel professore mi aveva insegnato qualcosa di importante: la geometria si occupa solamente della forma e dell’estensione dei corpi (ed eventualmente della loro posizione).

La scuola elementare
Era una scuola anonima, gialla e grigia, un grosso quadrato anonimo, con grandi finestre con all’interno un piccolo chiostro quadrato che fungeva da campo da calcio. Anche le porte del campo da calcio erano quadrate; così come le due fontane agli angoli del chiostro le ricordo quadrate.
Era una scuola piena di gradini, tutti rettangolari. C’erano gradini per accedere al rettangolare corridoio che conducevano alla classe di forma quadrata con grandi finestre quadrate. I banchi di legno erano dei piccoli rettangoli, mentre le sedie erano composte da due pezzi di legno di forma quadrata tenuti insieme da pezzi di ferro. La lavagna era rettangolare e grande, la cattedra rettangolare collocata su di una pedana di forma rettangolare. Ma la forma più strana era quella del cestino: in un luogo dove tutto sembrava quadrato o rettangolare, il cestino aveva una forma particolare.

La scuola media
Ricordo la prima lezione: parlava di superficie curva e superficie piana.
Il professore fece l’esempio di una palla da calcio. A quei tempi si giocava sempre e solo con la palla da calcio. Se vogliamo cambiare colore alla nostra palla dobbiamo stendere un sottile strato di vernice sulla sua superficie. Tutti gli oggetti sono limitati da una superficie che può essere curva o piana. Una biglia è limitata da una superficie curva, un cubo è limitato da superfici piane, un cilindro è limitato da due superfici piane, le due basi, e da una a superficie curva, la superficie laterale.
Allora non reputai questo concetto tanto importante, così come mi apparve priva di significato la frase: una figura geometrica è un insieme di infiniti punti. Una figura geometrica si dice figura piana se tutti i suoi punti appartengono a uno stesso piano, si dice figura solida se non tutti i suoi punti appartengono a uno stesso piano.

Al Liceo e all’Università
C’è un solo ricordo del Liceo che ha a che fare con la geometria: il postulato di Euclide.
Non credo ancora oggi d’averlo capito a fondo, ma quella definizione, quel postulato - per un punto non appartenente a una retta passa una sola ed una sola retta parallela alla retta data- non riesco proprio a dimenticarlo.
Quando andai all’Università cominciai a guardarmi attorno, ad osservare le piazze, le forme dei palazzi, i pavimenti delle Chiese, le varie forme degli oggetti, il loro movimento.
Volevo capire parole come traslazione, traiettoria, moto rettilineo uniforme, moto vario, moto uniformemente accelerato, velocità costante, velocità media, velocità istantanea, accelerazione.

Oggi quando guardo le immagini de –La Rotating Tower- il grattacielo rotante di Dubai progettato dall’architetto David Fisher, rimango ammaliato.
Un edificio di 80 piani mobili dove abitare, una macchina con piani che ruotano attorno ad una colonna centrale, che muta la sua forma esterna, dotato dal pavimento al soffitto di impianti elettrici ed idraulici.
Un edificio che mi appare come la sintesi perfetta di spazio, forme, geometria e movimento.

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